Senatrice Mariolina Castellone

15 anni di M5S: “buon compleanno mio caro Movimento” [Lettera di Mariolina Castellone]

𝐌𝐢𝐨 𝐜𝐚𝐫𝐨 𝐌𝐨𝐯𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐛𝐮𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐚𝐧𝐧𝐨.
Oggi compi 15 anni. Hai la stessa età di mia figlia, che è nata pochi giorni prima che nascessi tu.
E in effetti quando ti guardo vedo in te tante cose che somigliano a lei. Perché anche tu, mio amato Movimento, sembri tanto un adolescente cresciuto in fretta, che scalpita per spiccare il volo e per dimostrare a tutti quanto sia diventato adulto. Certe volte, caro Movimento, quando compi determinate azioni quasi stento a riconoscerti. Ma come ripeto anche a mia figlia, non hai bisogno di imitare nessuno per essere più bello di come già sei. Ti basta semplicemente restare te stesso.
Sei una forza dirompente, un sogno condiviso da milioni di persone che vogliono cambiare il mondo e riportare la politica nelle mani dei cittadini costruendo un futuro in cui trasparenza e partecipazione dal basso siano le fondamenta della nostra casa comune. Unisci i cuori di tutti quelli che si avvicinano a te in nome di qualcosa di molto più grande e nobile.
La Storia ti ha obbligato a crescere in fretta. Eri infatti appena nato che già hai dovuto gestire qualcosa di infinitamente complicato, misterioso: la pandemia che ha colpito questo nostro meraviglioso Paese. Come ti riconoscono tutti quelli che non sono in mala fede, lo hai fatto egregiamente, raggiungendo risultati straordinari che hanno permesso alla nostra economia di crescere, hanno consentito ai più deboli di sentirsi tutelati, e hanno gettato le fondamenta per quel grande piano di investimenti pubblici che sta rivoluzionando la nostra Italia (che forse nessuno ha mai amato quanto te) e sta cambiando il volto delle nostre città.
Sei stato, mio caro MoVimento 5 Stelle una sconvolgente sorpresa per tanti che – anche se non te lo dicevano – ti guardavano con ammirazione mentre provavi con tutte le tue forze e tutto il coraggio dei tuoi pochi anni a compiere una grande rivoluzione culturale, sociale e politica, approvando leggi che hanno cambiato il Paese: il reddito di cittadinanza, la legge spazza-corrotti, il decreto dignità.
Poi, mio amato Movimento, come per tutti quelli che crescono, è arrivata l’adolescenza, e proprio come è accaduto alla mia bambina (perché per noi genitori i figli sono sempre bambini), spesso sei diventato difficile, scostante, tagliente, anche con chi ti ama con tutto il cuore. Stento allora a capirti quando fai determinate scelte, quando frequenti compagnie sbagliate che niente hanno a che fare con te. Che spesso sono false, ingannevoli, che non hanno nulla a che spartire con la tua storia. Che in qualche caso ti sfruttano, standoti vicino solo perché consenti loro di apparire nuove, originali. Loro, che da tempo non hanno più la tua purezza, la tua genuinità, quella lucida follia con cui sogni di cambiare il nostro mondo.
Ma io, caro Movimento, proprio in quei momenti ti voglio ancora più bene, e così semplicemente ti osservo, con la stessa tenerezza con cui osservo mia figlia quindicenne quando si trucca e si veste da grande. Lo faccio perché so che non sarebbe giusto intervenire, che stai cercando con fatica il tuo spazio, e perché, come diceva qualcuno, “esperienza è il nome che diamo ai nostri errori”.
Sono tanto orgogliosa di ciò che sei stato finora, e ho provato ad accompagnarti come meglio ho saputo fare. Certamente anche sbagliando, perché nessuno insegna a fare il genitore o la sorella maggiore.
Ho un’immensa fiducia anche in quello che potrai diventare da grande, magari proprio al termine di questa assemblea costituente che stai preparando, e spero che in questo tuo momento di crescita, di passaggio, tu sappia avere la capacità di ascoltare, di accogliere le idee e le proposte di tutti quelli che ti vogliono veramente bene. Perché anche se in passato hai commesso qualche leggerezza, non è mai troppo tardi per recuperare e per ripartire, con ancora maggiore forza e decisione.
Sono certa, caro Movimento, che alla fine di questo cammino che inizierà nelle prossime settimane sarai ancora di più quello che tutti noi sognavamo quando sei venuto al mondo: uno spazio dove la democrazia diretta e partecipativa è reale e costante, dove gli attivisti possono veramente contribuire a tutte le scelte che fai, dove chiunque può trovare ascolto e proporre le proprie idee. Dove si lavora tutti assieme per il bene comune, e soprattutto per gli ultimi.
Da grande, caro Movimento, dovrai certamente imparare a radicarti sempre di più sui territori, e superare tanti bizantinismi più o meno voluti che hanno impedito alle tue “sentinelle tra la gente”, i Gruppi Territoriali, di camminare sulle proprie gambe, di svolgere davvero i compiti per i quali furono pensati, e financo di nascere, caro Movimento. Perché in qualche caso, per motivi che, credimi, davvero mi sfuggono, è stato impedito loro addirittura di formarsi. La politica non può vivere solo nelle chat o sui social. Bisogna tornare nelle strade, nelle piazze, tra la gente, dove sei venuto al mondo, dove le donne e gli uomini di questo Paese ti hanno visto per la prima volta e si sono riconosciuti in te, perché eri lo specchio del loro desiderio di partecipare, di decidere del loro destino, e di non essere più un gregge da comandare.
Non dimenticare mai, caro Movimento, di curare i nostri giovani. Mai. Se non li coinvolgiamo e non diamo loro spazio, rischiamo di creare un vuoto incolmabile, perché sono proprio i giovani che dovranno abitare il futuro che stiamo costruendo. Quei giovani che hanno tanto da raccontare e che combattono contro i cambiamenti climatici, per i diritti di tutti, per la giustizia sociale, per l’innovazione. Oggi, ahimè, correndo addirittura il rischio di essere arrestati e processati.
Questi devono essere i temi che devono guidare il nostro percorso, e dobbiamo essere sempre al fianco dei nostri ragazzi nelle battaglie per un mondo migliore.
Nulla è irrealizzabile se si ha il coraggio di sognarlo, e questo Paese ha ancora tanto bisogno di te, mio caro Movimento. Noi che ti vogliamo bene siamo e saremo sempre al tuo fianco, ricordando che il sogno (come torna spesso, questa parola, ogni volta che parlo di te), il sogno, dicevo, che ci hai regalato quando ci ha fatto alzare dalle nostre scrivanie d’ufficio, dai nostri banchi di laboratorio, dalle nostre cattedre, e ci ha fatto entrare nel cuore delle Istituzioni, ce lo hai donato perché l’Italia la cambiassimo davvero. Perchè la politica non è un mestiere ma un servizio, e noi, tutti noi, abbiamo scelto di servire, non di essere serviti.
Così non ci arrendiamo, perché siamo orgogliosi di te e vogliamo tornare a essere, con la stessa tenacia e la stessa passione, quel Movimento che ha fatto innamorare di sé milioni di persone. Un Movimento coraggioso, inclusivo, democratico, sempre dalla parte di chi è in difficoltà, sempre dalla parte di chi guarda al futuro, sempre dalla parte della gente. Un Movimento che lotta, cade, ma poi si rialza.
Auguri, mio giovane Movimento. Il futuro ti appartiene, ancora!
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