Il governo continua a ripetere che non ci sono i soldi per tutto e bisogna scegliere su cosa investire ma leggendo la prossima legge di bilancio la linea sembra chiara: più soldi in difesa e armamenti e tagli a settori essenziali come sanità, ricerca e messa in sicurezza del territorio. E ha ragione Maurizio Landini quando dice che “In questo Paese si chiudono le linee di montaggio che producono beni comuni e aumentano quelle per produrre armi”, ricordando che l’Europa è nata per impedire nuove guerre, non per favorire l’industria militare.
I principali beneficiari di questi investimenti sono colossi dell’industria bellica come la tedesca Rheinmetall, alla quale il governo ha commissionato 550 carri armati per 20 miliardi di euro. In totale daremo alla tecnologia bellica quasi quanto e’ destinato al Ministero dell’Università e 5 volte di più di quanto è destinato al settore della ricerca.
La conseguenza sarà quella di continuare a perdere i nostri talenti che andranno all’estero per fare ricerca mentre i soldi delle tasse dei contribuenti verranno spesi per “prepararsi alla guerra”, come chiedono di fare alcuni dei nostri alleati internazionali.
Sen.ce Mariolina Castellone